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Inter, super Thuram: è il miglior 9 in Serie A?

Inter Thuram

Photo by Spada - Lapresse - Interdipendenza.net

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Photo by Spada – Lapresse – Interdipendenza.net. L’Inter si gode un Thuram mai così forte

Con le continue difficoltà emerse da un Lautaro Martinez che fatica a trovare la via del gol, il ruolo di attaccante principale dell’Inter se lo è preso con forza Marcus Thuram. Dopo una sorprendente prima stagione di adattamento al calcio italiano e ad un nuovo ruolo, ora il calciatore francese dei nerazzurri sembra aver trovato l’annata della consacrazione totale ad altissimi livelli.

Che la maglia numero 9 assegnatagli nell’estate del 2023 al suo arrivo all’Inter sia stata una previsione per il futuro? Chi può saperlo, ma la cosa certa è che ora quel numero così iconico e archetipico degli attaccanti titolari di una squadra, Thuram può indossarlo col massimo orgoglio e con il centravanti transalpino considerabile ad oggi come il miglior giocatore della squadra nerazzurra e il motore principale della fase offensiva della squadra di Simone Inzaghi.

Inter, Thuram è il 9 più forte della Serie A? L’evoluzione di Marcus: nel giro di un anno è diventato un attaccante puro ed infermabile

Non una prospettiva così prevedibile, perché quando è arrivato all’Inter Thuram stava imparando da una sola stagione (l’ultima in Germania con il Borussia Monchegladbach) a fare l’attaccante centrale, e con numeri non bassi ma nemmeno troppo notevoli con 13 gol in 30 presenze in Bundesliga. L’Inter ci ha comunque creduto piazzando il colpo a parametro zero, e credendo che un giocatore ancora quasi tutto da scoprire e che per la maggior parte della carriera aveva agito addirittura da ala sinistra, poteva diventare un elemento cardine nei meccanismi d’attacco dell’Inter.

La scorsa stagione quella dello Scudetto della seconda stella, Thuram è stato uno degli uomini fondamentali del trionfo: firmando gol pesantissimi e risultando spesso determinante con giocate, assist e un’intelligenza calcistica adatta alle idee della squadra. Una stagione passata a fare concretamente la seconda punta in appoggio a Lautaro, con Thuram che ha imparato a rifinire il proprio gioco e a scoprire doti da assist man e di connessione col suo collega di reparto. Nella sua prima stagione in Serie A Marcus ne piazza comunque 13 in 35 presenze totali nel massimo campionato, pur non giocando mai da 9 vero e non sempre vicinissimo alla porta.

La trasformazione in un bomber su cui si fonda l’attacco dell’Inter

In questa nuova stagione si sta assistendo ad un nuovo Marcus Thuram, e in questo senso oltre all’abilità del giocatore di migliorarsi ulteriormente come profilo calcistico, va dato atto al merito a Simone Inzaghi di aver captato le inespresse potenzialità da attaccante puro del suo numero 9. Fin dall’estate il tecnico nerazzurro ha premuto di voler vedere Thuram molto più vicino all’area di rigore, molto più determinante in zola gol e un giocatore non solo altruista per gli altri ma anche capace di creare da solo, andando ad esempio  maggiormente all’attacco della profondità e sfruttando le sue doti altetiche.

E i risultati si sono visti fin da subito, con Marcus che piazza una doppietta nella prima giornata di campionato con il Genoa mostrando un repertorio da centravanti vecchia scuola. Prima con un colpo di testa violento in anticipo a centro area, e poi con una zampata ravvicinata in area. Una trasformazione che ad oggi sta dipigendo Thuram come uno dei migliori attaccanti della Serie A, dove attualmente ha già segnato 12 gol in 16 presenze ed è in lotta per il titolo di capocannoniere con Retegui dell’Atalanta.

Un potenziale quasi infinito?

Ora si può parlare di un giocatore letale negli ultimi 20 metri e diventato leggermente più egoista nel senso positivo del termine. Un attaccante rapace d’area, sentenziale nel colpo di testa (vedere la doppietta al Torino) e con carattstiche che hanno in pochi nel campionato. Un attaccante nel pieno della maturità calcistica che è possente fisicamente, veloce e molto tecnico e che dà l’idea di non aver raggiunto ancora il massimo possibile.

Un assaggio c’è stato nell’ultima partita contro il Como, con il missile di destro che ha chiuso la partita al termine di una giocata in dribbling a mandare a vuoto il marcatore, e iniziata con la protezione del pallone e con una rifinitura di tacco per un compagno. Un giocatore completo che ha imparato a crescere e che forse può ancora farlo, e che è forse considerabile come il più forte del campionato.