Era più forte di Buffon, poi ha “Scoperto la droga” | Dal campo alla strada, scandalo in serie A
In passato era una promessa, il futuro del calcio italiano, addirittura più forte di Buffon: poi ha scoperto la droga
Negli anni ’90 il calcio italiano dominava in Europa ed anche nel mondo. Soprattutto grazie ad una selezione importanti di portieri. Tanto è vero che i commissari tecnici del passato avevano davvero l’imbarazzo della scelta.
Angelo Peruzzi, Gianluca Pagliuca, Francesco Toldo, Sebastiano Rossi e molti altri ancora. Da aggiungere alla lista, ovviamente, anche Gianluigi Buffon che “qualcosina” nel corso della sua vita calcistica l’ha vinta eccome.
C’è anche chi, però, non ha avuto la loro stessa fortuna visto che è finito in un bruttissimo giro. Per colpa della droga, infatti, ha macchiato per sempre la sua carriera che poteva avere un sapore diverso e, soprattutto, più dolce.
Adesso di anni ne ha 51 e ricorda quei brutti momenti nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni del “Corriere della Sera“. La droga, la squalifica ed i rapporti interrotti con chi voleva più bene hanno fatto il resto.
Era il futuro del calcio italiano, poi la droga ha macchiato per sempre la sua carriera
Nel corso della sua carriera ha vestito maglie importanti come quella del Napoli (anche se non ha mai esordito ufficialmente), Milan, Sampdoria, Perugia, Reggiana, Empoli e molte altre. Nel suo cv un Europeo Under 21 vinto con Totti, Cannavaro ed altri calciatori che hanno scritto pagine importanti di storia. Una carriera che non ha avuto un lieto fine per Angelo Pagotto visto che ha cercato delle “scorciatoie” che lo hanno rovinato per sempre. Come il tunnel della droga.
Il nativo di Verbania ricorda quei momenti, ma ne farebbe volentieri a meno. Nell’intervista al noto quotidiano italiano rivela: “Per me era evasione. In quel momento ero al Crotone, giocavo poco. Ho conosciuto tante brutte persone a cui non ho saputo dire di no. La droga mi distaccava dalla realtà. Credevo che risolvesse i problemi, ma non era così. Ne sono stato dipendente per 3 anni, poi ho sofferto di depressione. Per mesi non mi alzavo dal divano, prendo ancora gli psicofarmaci. Non sono mai riuscito a smettere“.
La droga lo ha rovinato, in molti lo etichettavano come più forte di Buffon
C’è anche chi lo considerava come portiere più forte di Buffon. Ma non è andata esattamente così. Pagatto rimpiange il suo passato e le brutte strade che ha preso. Da queste si sono rovinati i rapporti con la madre (i due ancora non si parlano) e con le due ex mogli. Adesso il suo presente si chiama Carolina. Vivono sulle montagne fiorentine di Castagno D’Andrea. Con il Milan l’avventura durò un solo anno, ma non era il titolare. Decise di andare via per avere più spazio, ma se potesse tornare indietro non lo farebbe mai. Con i rossoneri ha guadagnato oltre 350 milioni di lire. Soldi che ha sperperato ovunque: “Mi sputerei in faccia oggi” rivela l’ex portiere.
Poi nel novembre del 2000 la squalifica dopo un controllo antidoping quando militava al Perugia: “Fu un’ingiustizia. Feci tre controlli uno dietro l’altro e risultai positivo solo a quello di mezzo. La magistratura aprì un’indagine, un inquirente mi disse che era stato chiaramente commesso un reato. Il valore delle mie urine era totalmente sballato. Per coprire altri, hanno colpito me. Mi squalificarono ed il Perugia mi fece rescindere il contratto”. Adesso, però, spera di ritornare in Serie A come allenatore dei portieri. Adesso, con la droga, ha definitivamente chiuso da un bel po’ di anni ed è pronto a ripartire.