Home » Insulti razzisti: la curva non può più entrare allo stadio | Campionato fermato per colpa dei tifosi

Insulti razzisti: la curva non può più entrare allo stadio | Campionato fermato per colpa dei tifosi

Curva - foto LAPRESSE - Interdipendenza.net

Il campionato è stato messo in pausa a causa dei tifosi: decisione presa dall’arbitro per i continui insulti razzisti

Siamo nel 2025 e sembra che a volte il mondo non riesca ad andare avanti. Seppur è una minoranza la sua voce si fa sentire e seppur viene costantemente trattato, il tema del razzismo continua ad esser presente, soprattutto nell’ambito calcistico.

Non importa in quale categoria sia avvenuto, avvenga o avverrà un determinato episodio, l’assurdità è che accada. Uno sport che dovrebbe incarnare unicamente passione ed amore verso la propria squadra, viene spesso e sfortunatamente macchiato da questi eventi.

Non è ammissibile al giorno d’oggi che una persona venga ancora giudicata per il proprio colore della pelle. È assurdo doverlo spiegare nell’epoca in cui ci troviamo ma è evidentemente ancora doveroso, con la speranza che la nuova generazione sfati questo dogma.

Probabile , data l’evoluzione di pensiero che ha dimostrata nel corso degli ultimi anni ma non certo. Sono gli adulti gli autori dei cori razzisti sugli spalti degli stadi, con l’auspicio che i figli non li prendano come esempio in alcun modo.

Gara sospesa

L’ennesimo episodio si è verificato in data 12 Gennaio, precisamente nel primo tempo del match tra Reggiana e Bari, valevole per la 21esima giornata di Serie B. Una situazione che ha richiesta l’intervento immediato dell’arbitro, che non ci ha pensato due volte nel sospendere la gara.

Il Signor Prontera, in seguito ad alcuni insulti razzisti nei confronti di Medhi Dorval, difensore della squadra pugliese, ha interrotto l’evento sportivo per 8 minuti. Il tutto è nato in seguito ad una rete giustamente annullata al 21′ a Manolo Portanova, centrocampista della Reggiana in prestito dal Genoa.

Reggina VS Bari – foto LAPRESSE – Interdipendenza.net

Guardalinee coinvolta

Non solo, oltre al classe 2001, sono stati rivolti pesanti fischi ed insulti sessisti nei confronti della guardalinee, Francesca Di Monte. In merito alla vicenda, tutti i compagni di squadra, così come gli avversari in maglia granata, hanno espresso la loro solidarietà verso Dorval. Un bel gesto, che è stato elargito anche nei confronti dell’assistente arbitrale.

L’arbitro ha così chiesto alla tifoseria tramite l’utilizzo dello speaker dello Stadio di assumere un comportamento civile ed ha proseguito con il normale svolgimento della gara. Dopo aver calmato gli animi e ravvisato la curva, la gara è stata successivamente ripresa ed è terminata sul risultato di 0-0. Il Bari ha così commentato la vicenda sui propri social: “Ci sono cose che con il calcio e con lo sport non hanno nulla a che fare ed è inammissibile ascoltare ancora insulti xenofobi e razzisti nei confronti di atleti, spesso anche molto giovani. Siamo vicini al nostro Mehdi e a chiunque, in qualsiasi ambito e contesto, si ritrovi ancora oggi a dover subire insulti discriminatori legati al colore della sua pelle, alla sua religione, al suo genere o al suo orientamento sessuale”.