“Tracce di droga nelle urine” | Scandalo per il nerazzurro: subito fuori rosa
Il giocatore nerazzurro è stato messo fuori rosa in seguito alla scoperta di tracce di droga emerse dopo il test delle urine, la società lo punisce
Il mondo del calcio ha visto grandi talenti che non hanno avuto la mentalità adatta per svolgere ad alti livelli la loro professione, con il successo e gli ingaggi elevati che hanno portato a lasciar prevalere l’eccesso e la sregolatezza anche fuori dal terreno di gioco. La lista è molto lunga e tutti questi profili avrebbero potuto avere una carriera decisamente migliore, con il rendimento condizionato da uno scarso impegno in allenamento.
Uno di questi è un calciatore argentino che ha militato in Italia con tre squadre, in cui ha dimostrato una velocità da centrometrista, come testimonia la sua passione per l’atletica leggera, il primo sport praticato da giovanissimo prima di decidere di voler diventare un calciatore professionista.
L’esordio avviene con il River Plate dove si mette rapidamente in mostra tanto da debuttare anche con la maglia della propria Nazionale ed è proprio in un’amichevole contro gli azzurri, allenati da Azeglio Vicini e disputatasi a Zurigo, che viene notato con alcune accelerazioni nei minuti finali.
In quell’occasione conoscerà Diego Armando Maradona con cui instaurerà una profonda amicizia che durerà negli anni. Firma per l’Hellas Verona ma gli arcigni difensori di serie A non ci pensano due volte a intervenire duramente per fermarlo, tanto che si rompe una gamba dopo pochi mesi.
La firma con i nerazzurri e la parentesi migliore della sua carriera
Arriva poi il momento di firmare per i nerazzurri, l’Atalanta che si assicurò un giocatore che si era fatto notare anche per il taglio di capelli.
E qua le prestazioni sono di alto livello, nonostante una vita spericolata, come racconta in un’intervista a Libero: “Quando Mondonico ci lasciava il martedì libero scappavo a Montecarlo. Il mercoledì mattina, alle 6,30 partivo: Montecarlo-Bergamo in due ore e mezza con la Porsche, a 240 km/h“.
Nelle urine sono rinvenute tracce di cocaina
Lui è Claudio Caniggia che vestirà poi la maglia della Roma, con una ricca plusvalenza per i bergamaschi che si consolidano a centro classifica agli inizi degli anni ’90.
Nella Capitale avviene, però, un fatto che inciderà sul suo futuro. Viene rintracciata della cocaina nelle sue urine ed è squalificato per 13 mesi. La sua avventura in Italia si conclude nel peggiore dei modi.