Calciatore assassinato: era pieno di debiti | Arrestata la madre e il fratello
Il calciatore è stato assassinato a causa degli enormi debiti accumulati, coinvolti sia la madre che il fratello, il racconto della triste vicenda
Una storia che si è conclusa con la condanna all’ergastolo per i presunti colpevoli. Una vicenda che ha a che fare con il mondo del calcio visto che la vittima ha militato in Serie C ed era divenuto il direttore sportivo del Brugherio. Un episodio che ha lasciato senza parole tutti gli ex compagni di squadra che hanno avuto modo di conoscerlo da vicino e che non si sarebbero mai aspettati che la sua vita sarebbe finita così presto e in un modo così atroce.
Lui è Andrea La Rosa che è stato ritrovato senza vita, un mese dopo la sua sparizione, sulla vettura del fratello Raffaele Rullo e della madre Antonietta Biancaniello mentre erano in viaggio lungo la Milano-Meda.
I due assassini volevano disfarsi del corpo dell’atleta e sono usciti allo scoperto, sul cadavere era già stato versato dell’acido per accelerare la decomposizione, fatto che rendeva indispensabile spostarlo dalla cantina del loro condominio dato il rischio che i sospetti aumentassero a causa del fetore.
Erano entrambi incensurati, Raffaele aveva una protesi a una gamba. Cosa li ha spinti a immobilizzare la vittima e a sgozzarlo? I carabinieri hanno trovato la salma scoperta e hanno iniziato il loro interrogatorio nella caserma di via della Moscova, a Milano.
Cosa ha spinto gli assassini a uccidere l’ex calciatore
La vittima aveva una compagna che sapeva che la sera in cui era scomparso aveva un appuntamento a Quarto Oggiaro, a casa di un amico, un informatico impiegato in una grande azienda, che lei stessa gli aveva presentato.
E lui era proprio Rullo che aveva prestato 38mila euro ad Andrea e che avrebbe dovuto restituirglieli, questo sarebbe il movente dell’omicidio, compiuto con la massima efferatezza.
Una morte improvvisa per un calciatore che non aveva abbandonato quel mondo nemmeno dopo il ritiro
Andrea La Rosa ha lavorato nel mondo del marketing e delle vendite commerciali. Quando ha smesso con il calcio giocato, ha iniziato con buoni successi la carriera da dirigente sportivo.
L’ultimo incarico ricoperto è quello di direttore sportivo del Brugherio 1968, una società brianzola che milita nel campionato d’Eccellenza, un ruolo che aveva assunto anche per la Cinisellese e il Desio.