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Con Spalletti era titolare, adesso è nell’oblio | “Mi scolo 5 litri di birra al giorno”

Luciano Spalletti a bordo campo - Foto Lapresse - Interdipendenza.net

Luciano Spalletti a bordo campo - Foto Lapresse - Interdipendenza.net

Per Spalletti era un titolare fisso, a distanza di anni la sua vita è cambiata, la dipendenza da alcol ha influito sul resto della sua carriera

Luciano Spalletti è da un anno e mezzo il commissario tecnico della Nazionale italiana, un traguardo che ha raggiunto dopo una lunga gavetta tra squadre di provincia e club prestigiosi, anche all’estero. L’apice della sua carriera da allenatore è stato raggiunto con la conquista dello Scudetto alla guida del Napoli.

Ma altrettanti risultati importanti e ricordi indelebili sono stati lasciati altrove. La sua ascesa è avvenuta sulla panchina dell’Udinese, in una fase di crescita dei friulani che avevano pescato molti talenti sia in Sud America che nell’Est Europa.

Arriva così la chiamata della Roma che guida per ben quattro stagioni, per un ciclo che ha visto i giallorossi competere per il titolo e rendersi protagonista di prestazioni degne di nota, spinto da un attacco guidato da capitan Totti.

E in quella squadra giocava un terzino che era stato convocato dal Brasile nei Mondiali del 2006. L’estate successiva approda nella Capitale, dove trova subito spazio nell’undici titolare del mister toscano. In patria era considerato l’erede di Cafù, promesse che ha mantenuto solo a sprazzi, sia a causa di un numero consistente di problemi fisici, sia per una condotta fuori dagli schemi.

Poteva diventare un top player ma si è arreso all’alcolismo

Una carriera che non è mai decollata, nonostante la chance di indossare anche la maglia del Real Madrid. Lui è Cicinho che ha confessato di avere avuto seri problemi di alcolismo.

A un quotidiano brasiliano ha confessato che la sua dipendenza da birra è iniziata proprio quando si è trasferito in Italia e ne ha poi condizionato il rendimento.

Cicinho in campo con la maglia della Roma - Foto Lapresse - Interdipendenza.net
Cicinho in campo con la maglia della Roma – Foto Lapresse – Interdipendenza.net

In campo non si sentiva più soddisfatto, l’alcol era l’unica ragione di vita

A Estado do Sao Paolo ha dichiarato: “Bevevo fino a dieci confezioni di birra al giorno. E per vent’anni ho bevuto di tutto. Mi sono reso conto di quello che mi stava succedendo quando ho capito che non provavo più alcun piacere a fare quel che facevo, ovvero giocare a calcio“.

Molti dei suoi connazionali non sono riusciti a gestire il successo e la realizzazione personale, sprofondando in vizi che ne hanno limitato l’ascesa.