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Doping, ci è cascato anche il capitano: “Sono preoccupato per i farmaci” | Scoppia il caso alla Pinetina

FC Inter - foto LAPRESSE - Interdipendenza.net

Ennesimo caso mediatico che coinvolge l’Inter: si parla di doping e sale la preoccupazione per i tanti farmaci ingeriti

Quando parliamo di doping nello sport, lo associamo prevalentemente all’atletica o al ciclismo, mai al calcio. La realtà è che è un tema molto presente anche all’interno di questo mondo, dove vengono richieste prestazioni di un livello sempre più alto.

Non è facile convivere con i riflettori perennemente puntati e conseguentemente dover reggere quel tipo di stress fisico e psicologico. Ecco perchè alcuni scelgono erronemanete di utilizzare questi escamotage, che a lungo andare si rivelano tutt’altro che benefici.

C’è anche da sottolineare che le norme che riguardano le sostanze stupefacenti mutano continuamente. Di fatti molte società e molti calciatori vengono presi praticamente di sprovvista, perchè le assumono senza essere a conoscenza del fatto che siano proibite.

Altre volte vengono prese spontaneamente, e per questo non c’è alcun tipo di giustificazione. Motivo per cui i controlli in merito al doping sono notevolmente aumentati negli anni, per garantire una maggiore equità e correttezza tra le parti coinvolte durante un evento sportivo.

C’è preoccupazione

E proprio in merito a argomento si è espresso uno degli storici capitani dell’Inter. Ci riferiamo a Giuseppe Bergomi, che ha rilasciato un’intervista presso la RSI (la tv della Svizzera Italiana), in occasione di un convegno sullo sport.

Ha iniziato parlando della sua preoccupazione per i farmaci assunti in passato, fortunatamente tolti dal mercato dal 1985 : “A volte sono anche preoccupato per i farmaci che ho preso o che mi hanno dato. Mi riferivo al Micoren: quando ho iniziato a giocare ce lo davano sempre e ci dicevano che serviva a spaccare il fiato. Poi si è scoperto che è una sostanza dopante e pericolosa.

Stadio Giuseppe Meazza – foto LAPRESSE – Interdipendenza.net

No al Doping

Ha successivamente continuato spiegando come non si debba ricorrere a questi sotterfugi per ottenere determinati obiettivi in carriera: “Non bisogna utilizzare questi stratagemmi, noi all’epoca eravamo più ingenui. È una cosa che ho sempre cercato di inculcare nei giovani” – dando un ottimo messaggio alle nuove generazioni.

Ci ha tenuto poi nel concludere il colloquio sottolineando come le società si siano aggiornate su questo argomento e come i calciatori siano ad oggi più tutelati: “Oggi le società sono cresciute e danno un livello di informazione elevato. Poi penso che un giocatore debba sempre consultare il suo medico per qualunque dubbio ma ai ragazzi non serve far altro che puntare su una sana alimentazione e su un sano allenamento, nulla più”.