“Ho smesso di giocare, sono felice”: la bandiera dell’Inter lascia il calcio per sempre | Troppa pressione

La fascia da capitano dell'Inter - Foto Lapresse - Interdipendenza.net
I tifosi dell’Inter lo hanno idolatrato ma ha ritenuto la scelta migliore quella di ritirarsi, il perché del suo addio al calcio
Ha vestito la maglia dell’Inter per ben nove stagioni, concludendo la sua carriera con i colori nerazzurri nel 2010, vincendo, seppur da riserva, il triplete con Mourinho in panchina. I tifosi della Curva Nord lo hanno sempre incitato, apprezzandone l’attaccamento alla maglia.
Ha difeso anche i pali della Nazionale italiana, conquistando un secondo posto agli Europei del 2000, anche grazie alle sue parate nella semifinale vinta contro l’Olanda.
Una personalità stimata anche dagli avversari, in grado di compiere interventi di pregevole fattura. Prima dell’Inter si era messo in mostra tra le fila della Fiorentina, per poi trasferirsi ad Appiano Gentile.
Ha vissuto la nascita del ciclo vincente post Calciopoli, dando un fondamentale contributo all’interno dello spogliatoio nel creare un clima sereno e la giusta mentalità per ottenere traguardi importanti, con il dominio in serie A e una crescita costante in campo europeo, culminata con la vittoria della Champions League nella finale di Madrid del maggio 2010.
Essere calciatori comporta fare i conti con la notorietà
Lui è Francesco Toldo che ha rilasciato un’intervista a Cronache di Spogliatoio, parlando del suo rapporto con la fama: “Una cosa importante, che io ho vissuto in maniera negativa, è la notorietà: se impari a viverla bene diventa un valore aggiunto, non un peso. Per me è stata un po’ un peso“.
Ha sofferto il fatto di essere divenuto un personaggio pubblico e a volte non ha saputo reagire nel modo corretto, senza riuscire a concentrarsi sugli impegni in campo.

Con il calcio ha chiuso, il suo addio nell’anno del Triplete
Una carriera di alto livello che è terminata: “La mia avventura con il calcio è stata talmente bella che la ritengo una favola, ma la ritengo una fase, con inizio e fine. Ho iniziato da bambino felice e ho smesso da uomo felice“.
Una dichiarazione con cui fa pace con i rimpianti, tra cui il mancato trionfo all’Europeo del 2000, con il trofeo sfumato ai tempi supplementari contro la Francia. Un’occasione che non ha potuto rivivere sei anni dopo, con una vendetta che è stata messa in atto da altri ex compagni di Nazionale.