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Polizia a casa Cassano: Antonio non ci crede | Arrestato per “furti nelle case”

Polizia - foto LAPRESSE - Interdipendenza.net

Scoppia il caso mediatico su Cassano, tutti i giornali ne parlano: la Polizia ha fatto irruzione in casa sua e l’ha arrestato

Che sia durante la sua carriera da calciatore o quella odierna di professionista, si continua a parlare di Antonio Cassano. Il suo carattere che ha sempre dimostrato fin da ragazzino non è mai cambiato: sempre esuberante e senza peli sulla lingua.

E’ impossibile non commentare ciò di cui parla durante la trasmissione ‘Viva El Futbol’, condotta insieme a Lele Adani e Nicola Ventola. Lo si faceva anche quando parlava alla ‘Bobo Tv’ ed erano in 4 insieme a Christian Vieri, sintomo che la situazione non è mai cambiata.

Dice qualunque cosa su chiunque, senza preoccuparsi del giudizio altrui. Nonostante sia consapevole che girino tutte le sue clip sui social network, continua per la sua strada. D’altronde è ciò che ha sempre fatto anche quando era calciatore, con le sue cosiddette Cassanate.

Nelle ultime ore però il suo cognome è su tutti i giornali e sul web, e non per parlare ironicamente di ciò che dice. Si tratta di una faccenda nettamente più seria, a tal punto che viene riportato che la Polizia abbia fatto irruzione per arrestarlo.

Intervento della Polizia

Inizialmente si temeva che la vicenda riguardasse l’ex calciatore di Sampdoria, Milan, Inter, Roma e Real Madrid ma il protagonista è il suo fratellastro. Il suo nome è Giovanni Cassano, noto sui social, in particolare su Tik Tok come “U Curt”.

Il suddetto è stato arrestato insieme ad altre 7 persone dalle Forze dell’Ordine a Bari in quanto componenti di una banda specializzata in furti nelle abitazioni altrui. Nello specifico agivano tra le province di Bari e Barletta-Andria-Trani. Di queste, 3 sono finite in carcere e 5 ai domiciliari.

Antonio Cassano – foto LAPRESSE – Interdipendenza.net

Arrestato e portato in carcere

Con Giovanni, Antonio ha più volte dichiarato di non avere rapporto da tempo. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, il gruppo di malviventi utilizzava una copia delle chiavi portate dalle vittime in un negozio di ferramenta, ovviamente complice del gruppo. In questo modo riuscivano agilmente ad introdursi nelle abitazioni per derubare e rivendere il bottino. Il Gip di Bari su richiesta della Procura eseguita dai carabinieri li ha accusati dei seguenti reati: associazione a delinquere finalizzata ai furti in abitazione, tentata rapina in abitazione, furti di e su auto, ricettazione, falso e violazione della sorveglianza speciale.

Secondo i militari dell’Arma, la struttura criminale era “incline all’uso di minacce e violenza alla persona, con l’unico proposito di appropriarsi di ingenti quantitativi di danaro ed oggetti di valore che le vittime custodivano all’interno delle casseforti installate nelle proprie abitazioni, scardinate con l’impiego della fiamma ossidrica“. Gli indagati usavano anche vetture di grossa cilindrata rubate, radio ricetrasmittenti e disturbatori di frequenza, flessibili e altri attrezzi da taglio e scasso. Tutti oggetti d’ausilio che avevano permesso di incassare cifre superiori al milione di euro. Attualmente sono in corso i processi, con Giovanni Cassano che rischia almeno fino a 7 anni di reclusione.