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Cassano, guai con la polizia: ha aggredito un agente | Adesso è in galera a scontare la pena

Antonio Cassano - foto LAPRESSE - Interdipendenza.net

Serissimi problemi con la legge: l’attacco a un agente, adesso a a è stato immediatamente portato in carcere

In un modo o nell’altro, la parola ‘Cassano‘ si legge sempre e comunque. E’ un cognome che tutti conoscono, sia per il suo passato da calciatore caratterizzato dal suo genio e la sua sregolatezza sia per la sua esuberanza dimostrata nelle trasmissioni sportive di cui è protagonista.

Una vivacità che però è spesso senza freni, dato che si esprime su tutto e tutti senza avere peli sulla lingua. D’altronde è la caratteristica che l’ha sempre differenziato dagli altri ma in certi casi è meglio esser in grado di trattenersi per non incombere in problemi più gravi.

Nelle ultime ore il suo cognome difatti è su tutti i giornali e sulle pagine web calcistiche più popolari. Addirittura si recita: “Cassano si è scagliato contro l’agente di Polizia stringendogli il collo”. Un gesto folle, che ha lasciato i suoi fan a bocca aperta.

Il protagonista della vicenda però non è l’ex calciatore di Roma, Milan, Inter, Real Madrid e Sampdoria ma il suo fratellastro. Fortunatamente ‘FantAntonio’ non si è mai cacciato in situazioni del genere, a differenza di suo fratello, figura dalla quale si è sempre allontanto di sua spontanea volontà.

In carcere

Il suo nome è Giovanni, noto sui social, in particolare su Tik Tok come “U Curt”. Il suddetto è attualmente in carcere, arrestato insieme ad altre 7 persone dalle Forze dell’Ordine a Bari in quanto componenti di una banda specializzata in furti.

Leggendo da quanto emerso dalle indagini, il suo gruppo si introduceva all’interno delle abitazioni attraverso una copia autentica delle chiavi delle vittime. Il tutto grazie ad un negozio di ferramenta, complice dei malviventi, che effettuava più duplicati e divideva con loro parte del bottino.

Polizia – foto LAPRESSE – Interdipendenza.net

Agente aggredito

Dopo poco tempo dalla sua cattura è stato protagonista di un tentato omicidio. Con una scusante ha chiesto all’agente che lo sorvegliava di accompagnarlo in infermeria, per poi attaccarlo e strizzargli la gola fino a farlo cadere a terra privo di sensi. La caduta ha fatto sì che sbattesse il cranio su una cancellata di ferro, rimediando 15 giorni di prognosi in seguito alla ferita.

Come testimoniato dal Segretario Nazionale Federico Pilagatti, fortunatamente sono intervenuti i suoi colleghi in tempo, fermando quella che sarebbe potuta essere una tragedia. Ci ha tenuto però nel denuciare l’accaduto per salvaguardare gli agenti: “Il Sappe dice basta a questo menefreghismo della politica che tratta le carceri come discarica sociale ove mettere insieme detenuti pericolosi, con seri problemi psichiatrici, con gravi situazioni di tossicodipendenza. In questo contesto la Polizia Penitenziaria si trova tra l’incudine ed il martello quale agnello sacrificale che paga tutte le inefficienze e le contraddizioni di un sistema penitenziario ormai allo sbando”.