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Arresti domiciliari: il capitano azzurro ha la “cavigliera” | Coprifuoco imposto dalla polizia

Decisione imposta dalla polizia

Cavigliera elettronica per l'azzurro - Interdipendenza.net (Foto X)

Arresti domiciliari per l’azzurro, decisione imposta dalla polizia: con tanto di cavigliera elettronica addosso

Una storia, quella del calciatore, che a quanto pare non tutti conoscevano visto che non è fatta solamente di pallone, successi ed importanti traguardi raggiunti.

Anzi, c’è ben altro che nessuno era a conoscenza. Tanto è vero che il calcio, in questo contesto, non c’entra assolutamente nulla. Ad entrare in “gioco”, invece, la cronaca.

Tanto è vero che l’atleta è stato costretto ad indossare addirittura la cavigliera elettronica. Proprio come un delinquente che non può lasciare i domiciliari visto che è in arresto.

Una decisione presa dalle forze dell’ordine che non hanno potuto agire in maniera diversa. Una storia che ha lasciato i suoi tifosi, e gli amanti del calcio, completamente senza parole.

La storia del big che nessuno conosceva, dai fallimenti al sogno di vincere il campionato

Dopo 13 anni in cui ha vestito solamente una maglia, quella del Leicester City, Jamie Vardy ha ufficialmente dato l’addio ai “Foxies“. La prossima stagione l’ex nazionale inglese giocherà in un altro club oppure farà le sue valutazioni se appendere le scarpette al chiodo oppure no. La cosa certa è che il suo contratto non verrà rinnovato. Dopo una Premier League vinta (quando in panchina c’era Claudio Ranieri) e tante delusioni (come le due retrocessioni nel giro delle ultime tre stagioni), Vardy si fa da parte dal mondo Leicester.

Non tutti, però, conoscono al meglio la sua storia. Nativo di Sheffield, gioca nella squadra della sua città per divertimento. Proprio come ogni ragazzino della sua età. A 16 anni, però, il club lo scarta visto che fisicamente non lo ritiene adeguato. Una delusione non da poco visto che il suo sogno era quello di rappresentare la squadra della sua città. Decide di ritornare sui libri, anche se lo fa per 8 mesi circa. Il pallone è sempre stato il suo sogno e riparte dall’ottava serie con il Stockbridge Park Steels.

Dalla cavigliera elettronica alla vittoria del campionato
La curiosa vicenda di Jamie Vardy – Interdipendenza.net (Foto X)

Dalla cavigliera elettronica al sogno di giocare in Nazionale: l’assurda vita dell’azzurro

Il giorno lavorava in una fabbrica di fibre di carbonio. La sera si allenava. Senza dimenticare, inoltre, una condanna che lo ha costretto a giocare per ben 6 mesi con una cavigliera elettronica. Tanto è vero che la polizia decise di imporre i domiciliari: coprifuoco dalle 18 alle 6 di mattina. Il motivo dell’arresto, e della condanna, e perché cercava di difendere un amico che era stato aggredito all’interno di un bar. Il sogno del calcio, però, continua. a 23 anni milita nell’Halifax Town, a 25 debutta fra i professionisti col Fleetwood.

Poi il trasferimento che gli ha cambiato la vita. In tutti i sensi. Ovvero al Leicester in Championship. Dopo l’esordio in Premier League una nuova bufera lo vide protagonista. Il “The Sun” pubblicò un video in cui il calciatore cacciò da un casinò un uomo chiamandolo ‘Jap’, termine razzista. C’è chi chiedeva la squalifica, ma con l’arrivo di Ranieri l’attaccante visse una stagione serena. Poi il resto è storia. D’altronde di Jamie Vardy ne esiste solamente uno.